Fondazione Alessandro Cruto – Anomalie

Il 1 marzo 2017 la giunta comunale di Piossasco ha approvato la delibera numero 29 che va a correggere un presunto errore effettuato in occasione della Festa d’Autunno 2016.
Secondo la delibera in questione il catering organizzato in occasione del “Gran Bollito in Piazza” sarebbe stato richiesto dall’amministrazione comunale e non dalla Fondazione A. Cruto come accaduto negli anni precedenti. Questo perché, sempre secondo la delibera, in virtù della liquidazione della fondazione stessa, avrebbero deciso di non affidargli più l’organizzazione degli eventi.

In realtà ciò non sembra proprio così corretto: infatti nella gestione di una città esiste la necessità di rispettare le decisioni già prese o di modificarle con atti ufficiali.

Esaminando la convenzione tra la Città di Piossasco e la Fondazione A. Cruto si legge chiaramente che l’organizzazione della Festa d’Autunno rientra tra i compiti della Fondazione e non abbiamo nessun altra delibera che cambia le cose se non questa del 1 marzo 2017, approvata a tre mesi dall’evento. Tutto ciò comporterebbe a nostro avviso un falso in atto pubblico.

Ma quali sarebbero gli effetti di questo falso? Come saprete la Fondazione Cruto è stata messa in liquidazione per un disequilibrio contabile di 83.000,00 €, soldi che la Città di Piossasco, tra l’altro, non potrà, per legge, ripianare. A questa cifra si aggiungerebbe anche l’importo di € 5.566,00 per il servizio svolto dal Catering: con questa delibera però, il debito non verrà aumentato, ma sarà pagato, in modo improprio, dall’amministrazione comunale.

In questo modo più che avvantaggiare un fornitore sollevandolo dalla procedura di recupero crediti si va a inficiare la regolare procedura di liquidazione, alla quale dovranno partecipare anche i dipendenti che vantano alcune mensilità e il TFR. Inoltre, così facendo, si salva il CdA della Fondazione Cruto da una possibile azione legale della stessa ditta di Catering.

La Sindaca e la giunta piossaschese perseverano così in questo modo sfacciato di amministrare, forti dell’impossibilità di far annullare la delibera visto che servirebbe un ricorso al TAR dai costi proibitivi (dai 2.000 ai 4.000 €).

Tuttavia, seppur da un punto di vista amministrativo sia di fatto impossibile agire, noi confidiamo nell’azione della Corte dei Corti e della Magistratura, alle quali abbiamo inoltrato i relativi esposti.

Politicamente però non possiamo aspettare le sentenze ma riteniamo sia giunto il momento di proporre una mozione di sfiducia alla Sindaca: stiamo confrontando con le altre forze di minoranza per presentare insieme la mozione come previsto dal Testo unico degli enti locali.

MoVimento 5 Stelle Piossasco