Il MoVimento 5 Stelle vuole proporre la seguente mozione al fine di permettere ai cittadini di poter usufruire in maniera migliore dell’attuale connessione Wi-Fi libera e gratuita presente a Piossasco.
PREMESSO CHE
- In un epoca contraddistinta da un grandissimo sviluppo della rete Internet e dei servizio ad essa connessi;
- Al fine di diffondere al meglio la cultura e l’informazione è necessario che tutti i cittadini (in particolare quelli delle fasce sociali più deboli che non possono sostenere i relativi costi di accesso) possano usufruire della rete Internet in modo gratuito.
- Al fine di rendere turisticamente più accogliente la nostra città, è opportuno dare la possibilità ai turisti di accedere ad Internet in mobilità gratuitamente nei maggiori luoghi di incontro pubblici all’aperto o al chiuso;
- Il MoVimento 5 Stelle si sta adoperando per accrescere la diffusione del Wi-Fi pubblico e gratuito, al fine di promuovere la cultura digitale e il diritto di accesso a Internet;
- L’articolo 3 della costituzione della Repubblica Italiana recita “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”;
- L’articolo 9 della costituzione della Repubblica Italiana recita “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”;
- L’articolo 15 della costituzione della Repubblica Italiana recita “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge”;
- L’articolo 21 della costituzione della Repubblica Italiana recita “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”;
- L’articolo 30 della costituzione della Repubblica Italiana recita “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.”;
- L’articolo 33 della costituzione della Repubblica Italiana recita “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”;
- L’articolo 54 della costituzione della Repubblica Italiana recita “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi”;
CONSIDERATO CHE
- L’articolo 119 della costituzione della Repubblica Italiana recita “Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettuerà interventi speciali in favore di determinati Comuni, Provincie, Città metropolitane e Regioni”;
- Lo statuto del comune di Piossasco all’art. 7 narra :
- Art.7 comma 1 : “Devono essere pubblicizzate, in modo da favorire la più ampia e agevole conoscenza dei cittadini e di chiunque ne abbia interesse, secondo le modalità del regolamento, lo Statuto, i regolamenti, le ordinanze, nonché le direttive, i programmi, le istruzioni, le circolari e ogni atto che disponga in generale sulla organizzazione, sulle funzioni, sugli obiettivi, sui procedimenti dell’Ente, ovvero nei quali si determini l’interpretazione di norme giuridiche o si dettino disposizioni per l’applicazione di esse, oltre alle forme di pubblicazione già espressamente previste dalla legge e dallo Statuto”.
- Art.7 comma 2 : “Gli atti di cui al precedente comma dovranno essere accessibili e consultabili da parte di chiunque vi abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti”.
- Art.21 comma 5 : “Il Comune adotta gli strumenti idonei a conferire la più ampia e effettiva pubblicità ai lavori del Consiglio Comunale.”
- Il comune di Piossasco è già associata alla rete federata nazionale del progetto “Free Italia WiFi” e concede quindi l’accesso alla cittadinanza ad Internet anche se in maniera limitata;
- I tempi e limiti dimensionali della connessione sono facoltà dell’amministrazione, in quanto nei principi fondamentali sottoscritti al punto 8 “Garanzie nell’uso della rete per gli utenti “Free Italia WiFi” “Ogni amministrazione garantisce il rispetto dei principi sopra elencati anche per gli utenti registrati su altre reti federate a “Free ItaliaWiFi”. Inoltre, a questi utenti, assicura pari livelli di servizio garantendo – nel caso di limitazioni sul tempo o sul traffico – i seguenti limiti minimi giornalieri: un minimo di due ore di collegamento anche non continuativo; un minimo di traffico generato (in download e upload) non inferiore a 300 MB.”;
- Attualmente 300Mb sono un limite dimensionale esiguo visto il crescente aumento delle dimensioni delle pagine web;
- I telefoni, smartphone e tablet all’atto della connessione alla rete Internet, in automatico aggiornano i software residenti alle ultime versioni e aggiornano i database degli antivirus (funzioni di sicurezza minime necessarie) andando pertanto ad intaccare il limite giornaliero disponibile;
VISTO CHE
- L’uso di tale risorsa può essere uno strumento prioritario di crescita per la nostra comunità, al fine di migliorare la condizione dei singoli, creando allo stesso tempo un contesto di maggiore coesione sociale e culturale;
- Oltre che per le necessità lavorative, questo sistema potrebbe essere utilizzato per fornire servizi assai vantaggiosi ai singoli ed alle attività commerciali;
- Anche l’Amministrazione comunale potrebbe servirsene per migliorare le comunicazioni con i cittadini;
VALUTATO CHE
- L’abolizione del limite dimensionale di collegamento (300Mbyte/giorno) e l’aumento del tempo disponibile di connessione non incide minimamente sul livello di servizio richiesto dal comune (collegato in fibra ottica a 100Mbit/s) né richiede aumenti di costi della connessione in essere;
TUTTO CIO PREMESSO
IL GRUPPO CONSIGLIARE MOVIMENTO 5 STELLE
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
- A far eliminare il limite dimensionale e aumentare il tempo di connessione alla rete degli utenti del servizio;
- A permettere l’accesso senza limiti temporali al sito istituzionale del comune di Piossasco (http://www.comune.piossasco.to.it) e ai siti di interesse comunale (Fondazione Cruto, Cidis, Provincia di Torino, Regione Piemonte, ecc.)
- A far creare una pagina di captive-portal (autenticazione iniziale dell’utente) ove siano elencati i servizi ad accesso libero.
- Ampliare i punti di accesso alla rete Wi-Fi compatibilmente con le esigenze del bilancio comunale, individuando i luoghi pubblici all’aperto ove estendere la copertura Wi-Fi, considerando come prioritari i punti di accesso degli edifici di proprietà del comune ove già presente una connessione ad Internet (e quindi facilmente integrabile a costi ridotti).
- A fornire, in particolare, la sala del Consiglio Comunale di tale servizio per consentire al Sindaco, Assessori, Consiglieri e ai cittadini presenti di documentari velocemente e liberamente.
- Predisporre una pagina sul sito del comune con la mappa dei punti di accesso disponibili e le modalità di registrazione/utilizzo del servizio.
- Di vietare l’utilizzo di tale tecnologia all’interno di asili nido e scuole gestite dall’ente (preferendo la rete cablata) rispettando il principio di precauzione anche in considerazione del rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità che ha classificato i campi elettromagnetici come “potenzialmente cancerogeni” per l’uomo, che secondo il Consiglio d’Europa (parere del 18 maggio 2011) le tecnologie wireless rappresentano un “potenziale pericolo” per la salute pubblica, e che Il Parlamento Europeo il 2 aprile 2009 ha votato una risoluzione che esorta a tenere conto della particolare vulnerabilità dei bambini in caso di esposizione prolungata, del potenziale impatto sulla salute della radiazione elettromagnetica, considerato anche che alcuni studi hanno evidenziato gli effetti più dannosi ai livelli più bassi. Nelle scuole non dovrebbe essere permesso l’utilizzo di telefoni cellulari e dispositivi senza fili, ma dovrebbero venire promosse campagne per un “uso consapevole” di questi strumenti.
Sul sito del’ARPA Piemonte c’è una scheda sull’Esposizione della popolazione a campi elettromagnetici.http://www.arpa.piemonte.gov.it/reporting/indicatore-della-settimana/archivio-indicatori/archivio-2014/esposizione-della-popolazione
Qui invece c’è la mappa interattiva dei trasmettitori cellulari/tv e degli elettrodotti.http://webgis.arpa.piemonte.it/campi_elettromagnetici_webapp/
Approfondimento dell’ARPA di Bolognahttp://www.arpa.emr.it/dettaglio_notizia.asp?id=5282&idlivello=4
Tratto da "Repubblica.it" ROMA – Un appello firmato da oltre 70 fra medici, fisici, biologi, ricercatori e 50 tra associazioni e comitati, contro la modifica dei limiti dei campi elettromagnetici attualmente in vigore nel nostro Paese. "Sono gravissimi i rischi per la salute e per l'ambiente – scrivono in una lettera inviata al Governo – legati all'esposizione crescente a campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde che sono emessi da cellulari, tablet, smartphone, computer collegati in reti senza fili, antenne WiFi, WiMax, radar, ripetitori della radiofonia, della radiotelevisione e della telefonia mobile Dect, Gsm, Umts e Lte (4G)". Insieme all'appello è stata lanciata una petizione "per la difesa della salute dalle radiazioni", con la raccolta delle firme fino al 30 marzo, per sensibilizzare anche la popolazione su questi temi. "E' intenzione del Consiglio dei ministri – sottolineano i medici e le associazioni – di procedere a breve all'approvazione di due provvedimenti sulla 'Strategia per la banda ultralarga' e la 'Crescita digitale', in cui sono contenuti i propositi di innalzare i limiti elettromagnetici attualmente in vigore nel nostro Paese nonché di diffondere la tecnologia 'Wi-Fi' nei luoghi pubblici, in particolare scuole, ospedali e uffici".I medici, gli scienziati e le associazioni chiedono di "riportare la misurazione dei campi elettromagnetici su una media di 6 minuti anziché di 24 ore; l'approvazione di un decreto attuativo della Legge 36 del 2001 per quanto riguarda i dispositivi mobili con l'adozione degli stessi limiti di esposizione delle antenne dei sistemi fissi; la promozione di investimenti pubblici e della detassazione per la connettività in fibra ottica e via cavo che è la tecnologia più efficiente e completamente sicura per la salute; l divieto di installazione di reti 'Wi-Fi' negli asili e nelle scuole frequentate da bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni. Infine, l'obbligo per gli enti predisposti alla tutela della salute pubblica ad assumere le proprie valutazioni del rischio sulla radiofrequenza, selezionando gli studi scientifici indipendenti ed escludendo quelli finanziati dall'industria delle telecomunicazioni".Secondo i firmatari dell'appello tra cui Livio Giuliani, fisico e portavoce della Commissione internazionale per la sicurezza dei campi elettromagnetici (Icems), e Fiorenzo Marinelli, ricercatore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Bologna, "la diffusione pressoché ubiquitaria di questi strumenti per le telecomunicazioni nelle abitazioni, nei luoghi di lavoro, nelle università, nelle scuole, negli ospedali non solo è irrazionale, ma comporta seri danni alla salute – si sottolinea – compromettendo la capacità riproduttiva, quelle neuro-cognitive e la conservazione del genoma". Nella lettera inviata al Governo, le associazioni – tra cui l'Associazione malattie da intossicazione cronica e ambientale (Amica) – e gli scienziati elencano prove e studi sul rischio correlato all'esposizione all'inquinamento elettromagnetico. "Nell'ultimo decennio si sono profuse risoluzioni scientifiche e governative, consensus conference e documenti – scrivono le associazioni e ricercatori – per invitare a limitare la diffusione dell'uso di tecnologie di comunicazione senza fili e per promuovere standard di sicurezza per i campi elettromagnetici basati sulle evidenze biologiche, con un limite di esposizione che per le radiofrequenze è stato individuato in 0,6 Volt per metro"."E' ormai noto, infatti – proseguono – che gli standard promossi dalla Ieee (Institute of Electrical and Electronic Engineers) del 1992 sono obsoleti, perché si basano esclusivamente sugli effetti termici dei campi elettromagnetici, ovvero sul riscaldamento prodotto, mentre è stato ampiamente dimostrato che campi elettromagnetici deboli, non in grado di produrre alcun riscaldamento – chiariscono scienziati e associazioni – producono numerosi effetti biologici. Questo avviene perché la materia vivente funziona attraverso scambi chimici e segnali elettromagnetici, che possono subire alterazioni in presenza di campi elettromagnetici esterni anche debolissimi". L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato nel 2011 la radiofrequenza come "possibile cancerogeno per l'uomo in classe 2B, smentendo – sottolineano i firmatari dell'appello – che esistono solo effetti termici di tali campi. Tuttavia, sono emerse in poco tempo nuove evidenze scientifiche del rischio cancerogeno: uno studio epidemiologico svedese e uno studio francese, entrambi del 2014, concludono che la radiofrequenza dovrebbe essere classificata come 'cancerogeno certo per l'uomo in Classe 1 e che gli effetti dell'esposizione sono cumulativi".L'attuale limite italiano per le radiofrequenze è di 6 Volt per metro per i luoghi ove si soggiorna per più di 4 ore. "Questo limite, stabilito dal Dpcm dell'8 luglio del 2003, era riferito a una misurazione calcolata su una media di 6 minuti, che è il tempo in cui avviene la compensazione degli effetti termici dei campi elettromagnetici. Nel 2012 l'allora Governo Monti – denunciano i medici e le associazioni – decise con il Decreto Sviluppo, e senza alcuna valutazione di carattere sanitario, di innalzare il tempodi misurazione dei campi a 24 ore, creando di fatto un artificio per aumentare i limiti di legge: di notte le antenne hanno emissioni molto basse perché i dispositivi mobili non sono in uso e tali valori compensano i limiti più elevati delle ore diurne nel calcolo della media".http://www.repubblica.it/ambiente/2015/02/26/news/appello_scienziati_limiti_elettrosmog-108232352/?refresh_ce
Il 7 settembre 2015 il MIUR ha avviato la procedura di registrazione degli Istituti Scolastici che vogliono richiedere i fondi "Per la Scuola" per l'ampliamento o l'adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN all'interno degli Istituti Scolastici italiani.